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DON TARCISIO FESTA – 25 ANNI DALLA SCOMPARSA

Tarcisio Festa nasce a Toscolano da Tobia e Teresa “Zina” Pellegrini. Dopo aver prestato servizio, in giovane età, come apprendista presso un sarto del paese, entra a quindici anni nel seminario di Brescia...
(Toscolano Maderno, 4 Aprile 1930 – Iseo, 22 Gennaio 1997)
«[…] Da solo, quindi, cominciò la sua missione con tanto entusiasmo, unito alla saggia decisione di continuare nella lodevole scia educativa dei suoi predecessori, ma con ferma intenzione di dare anche un’impronta originale al prorompente desiderio di nuovo che caratterizzava gli anni sessanta anche nell’ambito della vita giovanile della cittadina. Il suo indiscutibile carisma e la sua non comune capacità di aggregare e di comunicare affascinò subito noi giovani adolescenti, aprendoci l’animo e la mente a nuove esperienze di corresponsabilità […]»
(Giulio Prigioni)
Tarcisio Festa nasce a Toscolano da Tobia e Teresa “Zina” Pellegrini. Dopo aver prestato servizio, in giovane età, come apprendista presso un sarto del paese, entra a quindici anni nel seminario di Brescia. Ordinato sacerdote il 15 Giugno del 1957, celebra la prima messa a Sabbio Chiese, dove vi rimane per soli due anni. Nel 1959 viene destinato come curato ad Iseo, in una complicata fase di riconduzione nel contesto parrocchiale delle attività giovanili prima totalmente assorbite dall’opera Salesiana. In quell’anno, infatti, i Salesiani (che erano ad Iseo dal 1902) lasciano il paese dopo aver istituito l’oratorio maschile, animato le varie attività giovanili, aperto una scuola media e formato generazioni di giovani acquistando simpatia e stima nella popolazione. L’arciprete Mons. Luigi Falsina (vedi biografia), trovatosi nella necessità di cercare sacerdoti che continuassero l’opera dei figli di san Giovanni Bosco, seguendo il consiglio del Rettore di Cremignane don Vito Palazzini, chiama don Tarcisio alla guida dell’oratorio. Il nuovo curato diviene l’anello di sutura essenziale tra la pluridecennale esperienza salesiana e quella ritornata improvvisamente nella responsabilità più diretta della parrocchia: un’eredità assai difficile, affrontata con coraggio, entusiasmo e intelligenza di una personalità equilibrata e sensibile. Don Tarcisio, infatti, non solo conserva le iniziative dei Salesiani, ma mantiene con questi ultimi rapporti molto cordiali, invitandoli frequentemente per le varie celebrazioni e iniziative oratoriane. Egli riesce dunque a sostituire con delicatezza la gestione precedente, per giunta potenziando l’attività dell’Oratorio, riunendo intorno a sé tutta la gioventù iseana mediante l’abbattimento della tradizionale divisione tra maschi e femmine, nonostante le perplessità delle frange più conservatrici.
Sacerdote ricco di vitalità, promuove e favorisce la responsabilizzazione giovanile nella conduzione delle numerose iniziative messe in campo, optando per una presenza vigile ma discreta: ne è un esempio il MAO (Movimento Anti Ozio), evolutosi successivamente nel CIAO (Club Iseano Anti Ozio), costituito da una ventina di giovani. Due i momenti principali dell’impegno del CIAO: l’istruzione catechistica e l’organizzazione di attività ricreative estive. Il meccanismo del CIAO consente la effettiva partecipazione dei giovani alla vita dell’Oratorio: partecipare è indispensabile se si vuole corrispondere alle esigenze dei giovani che desiderano concretamente impegnarsi nell’azione pastorale. L’appoggio e la fiducia di don Tarcisio risultano determinanti, inoltre, nella nascita del Centro Giovanile intitolato alla memoria del sindaco Luigi Geroldi, scomparso durante il mandato nel 1965. Il Centro, primo del genere, totalmente gestito da ventenni di ambo i sessi, senza adulti e genitori, con lo scopo di fare comunità al di fuori dell’ambito familiare, nasce nel 1966 e viene inaugurato dall’allora Vescovo di Brescia Mons. Morstabilini, alla presenza del parroco e delle autorità, tra le quali il sindaco Franceschetti, cognato di don Tarcisio. In seguito ad un laborioso progetto di risistemazione e riqualificazione dei locali della ex scuola media, vengono ricavati un bar, una sala biliardo, una sala musica attrezzata con impianto stereo, una sala riunioni, una sala consiglio, un archivio e una biblioteca. La risposta dei ragazzi, oltre ai fondatori, è entusiastica e sincera. Corsi di lingue, visite a centri sociali, tornei di carte, di scacchi, tornei notturni di calcio, cacce al tesoro automobilistiche, raccolte del ferro, cineforum, dibattiti si succedono a cascata, contribuendo a rendere il clima oratoriano sereno, gioioso e familiare. Alla presidenza del Centro Giovanile viene indicato Giulio Prigioni (vedi biografia), futuro ambasciatore.
Nel 1975 il Vescovo gli affida la parrocchia di Coccaglio, presso la quale don Tarcisio si trasferisce per quindici anni. Anche nel più impegnativo ruolo di parroco si rivela un pastore sollecito e diligente, dedicando cure particolari al decoro della chiesa e offrendo alla popolazione frequenti occasioni di incontro con sacerdoti invitati per la predicazione straordinaria e per le confessioni. Nel 1990 diventa vicario parrocchiale a Botticino e, contemporaneamente, assume il servizio di Segretario della Pastorale per il Turismo e i Pellegrinaggi. In quest’ultima veste riesce a dare al programma dei pellegrinaggi nei luoghi santi uno slancio tale da consentire a Brescia di diventare centro nevralgico dei viaggi in Terra Santa e nelle visite ai più importanti santuari, monasteri e siti di arte sacra d’Europa.
Don Tarcisio si impegna, inoltre, in campo assistenziale: partecipa infatti alle attività del reparto di Chirurgia dell’Ospedale dei Bambini di Brescia e, al costituirsi in Brescia dell’AMEI (Associazione Malati Epatici Infantili) si pone fin da subito al fianco dei familiari, ben comprendendone anche gli intenti di solidarietà umana e sociale. Mediante consigli, aiuti organizzativi ed operativi, si mette inoltre a disposizione della Clinica Chirurgica Pediatrica di Brescia al momento del suo riconoscimento quale centro di riferimento per la diagnosi e cura delle malattie del fegato nell’infanzia. Nel 1996, a causa della malattia, è costretto ad interrompere la propria attività.
Si spegne ad Iseo il 22 Gennaio del 1997. Alla cerimonia funebre, celebrata nella Pieve di Sant’Andrea di Iseo, intervengono più di cento sacerdoti provenienti da diverse diocesi, oltre al Vescovo di Brescia.
In riverente ed affettuosa memoria, su impulso di alcuni amici, nel 1999, viene costituita l’ “Associazione don Tarcisio Festa”, poi convertita in Fondazione, alla cui presidenza viene chiamato il cognato Angelo Franceschetti. L’attuale presidente Marco Franceschetti, succeduto ad Emilio Agostini, è nipote di don Festa. Il sodalizio si pone l’obiettivo di continuare l’operato del sacerdote attraverso il volontariato e la promozione di conoscenza, cultura, solidarietà e fratellanza.
[In foto: il coro dei bambini dell’oratorio in una esibizione al termine della colonia estiva diretta da don Tarcisio. Su stimolo del sacerdote la Schola Cantorum San Vigilio, costituita dai padri salesiani, ha continuato ad esistere rinnovando i suoi quadri, migliorando il repertorio, dando spazio soprattutto alla polifonia e, non da ultimo, inserendo le donne, un tempo impegnate in una corale esclusivamente femminile presso le Suore Canossiane.]
Un sentito ringraziamento alla signora Celina Festa in Franceschetti, sorella di don Tarcisio, per l’indispensabile aiuto nel reperimento delle informazioni.
(testo tratto dalla pagina Facebook della Biblioteca Comunale d’Iseo)

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