È la sera del 22 aprile 1938. Da un mese l’Austria è annessa al Terzo Reich. In Berggasse 19, celeberrimo indirizzo del suo studio, un Sigmund Freud invecchiato, affranto per la sorte della figlia Anna, portata via dalla Gestapo, riceve la visita di uno sconosciuto. Dio o un pazzo che si crede tale? Freud ci crede e non ci crede. Ne nasce un duello verbale senza esclusione di colpi. Per Freud la ragione può dissipare i fantasmi, i medici devono sostituire i Santi: sta infatti all’uomo “prendersi cura dell’uomo”. Continua a leggere→